Sei stat* adottat* e lo sai, sin da sempre. I tuoi genitori ti hanno raccontato quello che sanno delle tue origini, dove e come ti hanno conosciuto – forse lo ricordi anche tu se non sei stato adottato da piccolissim*- la casa famiglia, il viaggio, la nuova città e, a volte, la nuova lingua. Sai che hai incontrato due persone che hai imparato a conoscere e a cui vuoi bene e anche loro te ne vogliono, lo senti, ma nonostante questo ora che sei un po’ cresciut* pensi spesso ai tuoi genitori naturali.
Nella tua mente passano domande, tante, magari su chi possano essere o sul perchè non ti abbiano tenuto con loro. A volte forse ti identifichi, nella fantasia, con una mamma quindicenne e ti dici che anche tu non terresti con te un bambino o, forse, si!?
Dubbi, confusione, bisogno e paura di sapere. Vai su Google, tracci percorsi attraverso le briciole lasciate dalla tua storia conosciuta. Cerchi persone con il tuo vecchio cognome, sui social è possibile trovarne. Inizia così un viaggio alla ricerca dell’origine.
Viaggio che senti di dover condurre in solitaria, forse perchè ti senti in colpa nell’esprimere questo bisogno ai tuoi genitori adottivi; hai paura lo vivano come un tradimento. A volte lo senti anche tu così, quando litighi con loro e ti capita di pensare e/o rifugiarti nella fantasia tra le braccia dei tuoi genitori biologici…forse sarebbe stato diverso. Ma poi fuggi da questo stesso pensiero, come puoi avere tali idee, ti senti ingrat* e in colpa.
Sai andare alla ricerca delle proprie origini è NORMALE.
Fa parte del tuo percorso di crescita e dell’affrontare il compito cui l’adolescenza ti sta mettendo di fronte: costruire la tua identità. Per farlo è fisiologico muoversi avanti e indietro nella propria storia, nel come ero, come sono stati gli altri con me, come mi vedono gli altri, come mi vedo io e come voglio essere in futuro. Per andare avanti e separarti da quella che oggi è la tua famiglia hai bisogno di sentire di appattenervi profondamente e per far questo è ancora una volta normale che a volte la attacchi e senti il bisogno lei resista.
La ricerca che ti appresti a compiere può essere faticosa, logorante, molto frustrante. Potresti provare forti vissuti di rabbia e rimettere in discussione tutta una serie di assunti che avevi costruito da bambin*. Puoi sentirti molto sol*.
Hai pensato invece come sarebbe se i tuoi genitori potessero starti accanto in questo viaggio alla ricerca delle tue origini?
Anche loro potrebbero provare emozioni forti, ma potreste parlarne e condividere quello che state vivendo. Per te può essere un’occasione di conoscere ancora meglio i tuoi genitori adottivi e di non sentirti solo in un viaggio difficile.
Loro per adottarti hanno fatto un percorso in cui sono stati informati che un giorno, quando saresti diventato adolescente o anche prima, tu avresti potuto chiedere delle tue origini e della tua storia prima del loro arrivo, hanno avuto modo di pensare e di immaginare il momento in cui ciò sarebbe successo. Potreste ricontattare insieme la psicologa e l’assistente sociale che vi hanno seguito nel momento in cui avete creato la vostra famiglia in modo da avere uno spazio in cui mettere le vostre emozioni. Oppure potresti chiedere uno spazio tutto per te.
Il viaggio resta comunque solo tuo, sei tu che lo porterai avanti fin dove ne sentirai il bisogno, che sia la ricerca di una settimana o di un anno. Ma condividere le coordinate, lasciarsi accompagnare in tratti difficili nel terreno sdrucciolevole potrebbe proteggerti dal farti male e unire piuttosto che dividere.
Se hai voglia di parlare di questa tematica con qualcuno puoi farlo con uno psicologo di Esplosivamente nei nostri orari di chat o scrivici una mail a info@esplosivamente.com
I.G.