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Il gioco è il motore della vita: si gioca da quando si è piccoli e si prosegue per tutta la vita con differenti modalità.

Giocare è uno strumento importante di crescita personale poiche’ permette di sperimentare libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, sospendendone le conseguenze reali.

Ma cosa succede se il gioco copre gran parte del nostro pensiero e delle ore della nostra giornata?

Quando si sviluppa una DIPENDENZA al gioco, si rischia di costruire una vera e propria prigione in cui il Sé rimane intrappolato e da cui è difficile, ma non impossibile, uscirne.

Una forma particolare di dipendenza da gioco è quella definita Gambling, una dipendenza che riguarda il gioco d’azzardo.

La dipendenza da giocoè rappresentata da un comportamento persistente e ricorrente e compulsivo ( ricordiamo che non tutti i giocatori d’azzardo sono dipendenti).

Il Gambler per essere definito tale devepresentare almeno cinque dei seguenti comportamenti:

  • Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata

  • Ha ripetutamente tentato con insuccesso di controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo

  • E’ irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo

  • Gioca d’azzardo per sfuggire a problemi o ad umori negativi

  • Dopo aver perso denaro al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora

  • Mente ai familiari, al terapista o ad altri per nascondere l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco

  • Ha commesso azioni illegali per finanziare il gioco d’azzardo

  • Ha perso una relazione significativa, il lavoro o ha messo a repentaglio opportunità scolastiche o di carriera

  • Fa affidamento sugli altri per reperire denaro o per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo”

Quali sono le cause e perché è difficile riconoscere il problema?

Quando si parla di dipendenze non si può pensare ad un’unica causa ma ad una serie di fattori di rischio.

Si possono evidenziare in particolare tre grandi categoriedi fattori predisponenti che si intrecciano tra di loro:

aspetti biologicidi tipo neurofisiologico,

socio ambientalirelativi al contesto in cui si vive e cresce,

psicologici, che comprendono una propensione verso certi tratti di personalità.

Ovviamente, è da tenere presente che la facilità di disponibilità e accesso ai giochi facilita l’insorgenza di dipendenze.

Nell’adolescenza, il soggetto passa velocemente dalla condizione di bambino a quella di adulto; per fare ciò è necessario sperimentare, mettersi in giococonfrontarsi con il mondo. I modelli fino a quel momento adottati in maniera naturale vengono rifiutati: nuovi equilibri emotivi e cognitivivengono cercati con modalità diverse, a volte disfunzionali o, addirittura, pericolose. Tra queste, la dipendenza da gioco è un rischio possibile, davanti a cui ci si trova spesso impreparati.

Difficilericonoscere i primi segnali di rischio, in quanto il giocatore d’azzardo agisce individualmente,senza condividere la proprie esperienze con qualcuno. Inoltre, il difficile riconoscimento dei sintomie la negazione della gravità della situazioneda parte del giocatore rendono difficile l’individuazione della patologia. Non da ultimo, lo sviluppo della tecnologiae l’avvento del gioco onlinerendono maggiormente difficile il riconoscimento del disturbo.

E’ possibile tuttavia prestare attenzione ad alcuni segnali che potrebbero rappresentare degli indicatori di presenza della dipendenza.

Come intervenire?

Indicativamente, si possono considerare campanelli d’allarmela presenza di

-difficoltà scolastiche

-assenze frequenti e ingiustificate

-atteggiamenti strani nei confronti del denaro

Dato il continuo aumento di ragazzi che, sempre in età più precoce, sviluppano una dipendenza da gioco, è fondamentale un intervento tempestivo.

Quando la patologia è già conclamata si può far riferimento a diversi strumenti: tra questi, forse i più famosi sono i gruppi di auto-aiuto(Giocatori Anonimi), che prevedono un percorso specificoper il superamento del problema. Molto efficaci sono i gruppi terapeutici per giocatori d’azzardo compulsivi, condotti da psicoterapeuti formati e che coinvolgono tutto il sistema familiare: è confermata l’importanza del dialogo e della collaborazione tra l’adolescente, il terapeuta e la famiglia.

Non bisogna dimenticare tuttavia che giocare in modo compulsivo è un vero e proprio sintomo e, in quanto tale, porta con sé il segno di un disagio o di un malessere del ragazzo. Occorre, quindi, un intervento che non si limiti solo a eliminare il disturbo, ma che lavori per capire quale significato e vantaggio secondario si cela dietro questo comportamento, al fine di evitare che, eliminata la dipendenza da gioco d’azzardo, si crei una sintomatologia diversa, ma altrettanto disfunzionale.

C.P.