Dopo un paio di mesi di faticoso lockdown si sono riaperte le case, le ville e tutte le attività commerciali. Adesso con il “libera tutti” molti vivono la recuperata libertà ignorando le distanze di sicurezza e indossando le mascherine come fossero gomitiere o delle nuove bandane dal gusto discutibile.
Tu senti di non far parte di tale gruppo “disinibito”, ma neanche del gruppo di persone che esce seguendo pedissequamente tutte le misure di contenimento.
L’idea di tornare all’esterno, di incontrare altra gente ti infastidisce, ti lascia perplesso e insicuro? Sarebbe stato impensabile credere che una tale situazione di emergenza non lasciasse un’impronta sulla tua emotività ma, se questa impronta diventa un ostacolo invalicabile e non ti permette di ripartire, non devi trascurarla e devi iniziare ad osservarla con attenzione.
Se ti senti in difficoltà a lasciare il “rifugio” della tua casa perché vivi un senso diffuso di paura e di ansia e se al contempo ti senti particolarmente irascibile e la notte è difficile dormire potresti soffrire della così detta sindrome della capanna. Per mesi ti sei sentito protetto all’interno delle mura domestiche, ma adesso che si può uscire continui a percepire l’esterno come pericoloso e incerto e preferisci auto-isolarti. Sicuramente la situazione socio-sanitaria non è di facile gestione ed è ancora più difficile fare previsioni per il futuro, ma la tua reazione quasi immobilizzante potrebbe essere stata favorita da uno stato ansioso e depressivo pre-covid che forse è arrivato il momento di prendere in considerazione.
Cosa puoi fare?
Rimanere chiuso in casa non ti aiuta! Le tue paure si potrebbero ingigantire a tal punto da determinare problematiche più importanti e di più difficile risoluzione. Cerca dunque di riabituarti gradualmente ad uscire (con le dovute protezioni)… solo così potrai capire che il mondo esterno non sempre è una minaccia. Se però non riesci a gestire le tue ansie rivolgiti al più presto ad uno psicologo onde evitare che questa situazione si aggravi e degeneri.
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C.P.