L’adolescenza è uno dei periodi più difficili nella vita di una persona.
Un periodo di passaggio dove bisogna abbandonare l’immagine del sé bambino per fare spazio all’immagine del sé adulto.
Ma che adulto voglio diventare? Chi sono? Cosa voglio essere? E quello che sono va d’accordo con quello che voglio diventare?
Sono domande a cui è difficile darsi una risposta da soli e spesso la cerchiamo negli Altri, in chi ci sta intorno…non sempre però riceviamo ciò che speriamo. Ci si sente più giudicati che accolti, più denigrati che apprezzati…sentiamo allora che per piacere dobbiamo omologarci ai desideri dell’Altro e a quello che è l’immagine che gli altri hanno di noi…senza magari conoscerci veramente…ci si sente spesso vittime di un pregiudizio.
Come ci aiuta l’Asino in tutto questo?
L’Asino porta sulla sua groppa il peso del pregiudizio da secoli. Possiamo imparare da lui…possiamo farci insegnare come si fa. Tutti lo giudicano senza veramente conoscerlo: l’asino è stupido, è testardo, è sciocco, è brutto, è goffo…e si potrebbe continuare così…
In adolescenza potremmo sentirci proprio come gli asini…avere dentro di noi ancora delle parti infantili, tenere e dolci proprio come quelle lunghe orecchie morbide ma potremmo sentirci anche tristi proprio come gli occhi malinconici degli asinelli…
Ma cosa succede se andiamo a conoscere veramente l’Asino?
Scopriamo che l’Asino non è la brutta copia del cavallo…un asino è un asino e un cavallo è un cavallo…sono due animali diversi! In adolescenza non siamo adulti ma non siamo nemmeno bambini! Siamo ragazzi e basta!
E se poi scopriamo che l’Asino è veramente testardo? Vuol dire che non capisce quello che gli chiedo? Quindi è veramente sciocco!
L’Asino pensa. Si è evoluto nella sua storia per pensare prima di scappare dai predatori, ha avuto bisogno di capire quale era la strategia migliore per sfuggire e salvarsi la vita. L’asino non fa tutto ciò che gli chiediamo solo perché siamo degli esseri umani pronti a comandare chiunque. L’asino non fa ciò che gli chiediamo non perché non capisce ma semplicemente perché ha valutato che non è conveniente per lui farlo. Altro che sciocco direi! Non si preoccupa di quello che pensiamo di lui, continua a mantenere la sua idea e la sua immagine, ciò che lui decide per se stesso.
Se liberiamo l’asino da questo pregiudizio potremmo liberare anche noi stessi dai pregiudizi che gli altri ci impongono.
Rivalutare l’asino è come rivalutare se stessi. Prendersi cura dell’asino è come prendersi cura di tutte quelle parti di noi che pensiamo siano goffe, brutte, sciocche e che invece rivalutandole, accarezzandole e guardandole sotto un altro punto di vista ci fa cambiare anche come noi guardiamo noi stessi e chi siamo.
L’Asino è uno specchio silenzioso e non giudicante, ci aiuta a guardarci dentro e forse anche a capire che chi siamo e chi vogliamo essere lo possiamo decidere solo noi.
La Terapia Assistita con l’Asino (detta anche TAA) è un intervento individualizzato a valenza terapeutica che si avvale della mediazione dell’asino per la cura psicologica della sfera emotiva e relazionale.
P.C.