Essere adolescenti ai tempi del COVID non è cosa facile. La comparsa di questo virus ha messo in ginocchio l’onnipotenza tipica di questa fase della vita lasciando un senso di vuoto e di smarrimento.
L’insicurezza, la paura del domani, l’isolamento, la mancanza di punti di riferimento possono diventare terreno fertile alla nascita di comportamenti ed interessi particolari come quello per l’esoterismo. Numerose inchieste hanno infatti evidenziato che la curiosità dei ragazzi per la magia e l’occultismo è in aumento, così come è inevitabilmente in aumento la preoccupazione dei genitori.
Impossibile scrivere sulla specificità di ogni situazione, ma è possibile cercare di comprendere cosa accade nella mente del tuo ragazzo a partire dalla motivazione che lo spinge all’incontro con il “lato oscuro”.
Ci sono almeno tre motivazioni principali che potrebbero avvicinare tuo figlio all’esoterismo.
1) La ricerca della magia potrebbe rappresentare una sorta di escamotage per mettersi in contatto con la parte oscura di se stesso, con quella parte nuova cioè che il ragazzo non riesce a comprendere, ma che sente il bisogno di domare. Utilizzare candele, bruciare incensi, fare piccoli sortilegi con pergamene e oli essenziali può essere un modo per proiettare la propria “ombra” all’esterno e per esorcizzare così il timore dell’ignoto, per tentare, in altre parole, di dominare una parte nuova di sé, una parte ignota che lo spaventa forse ancor più dei “demoni”.
2) Piccoli riti magici e portafortuna possono rappresentare il bisogno di mettere a tacere l’ansia dell’attesa. Oggi, per gli adolescenti 2.0 è inaccettabile non avere tutto e subito (come ad esempio una cura per il covid 19) e per tollerare i tempi della realtà affidarsi alla magia potrebbe rappresentare una, seppur illusoria, “soluzione” , soluzione che solleva anche dalla responsabilità di eventuali fallimenti.
3) L’attrazione per l’occultismo può nascere infine dal bisogno di opposizione; tipica di questa fase evolutiva è l’esigenza di trasgredire, di allontanarsi, di prendere le distanze dal mondo passato. Gli adolescenti subiscono così il fascino del diavolo, ammirano la sua natura di “angelo ribelle”, considerandolo pertanto alla stregua di un alleato nella loro ricerca di libertà e di una vita senza regole.
Cosa fare?
Indubbiamente può spaventare osservare il proprio figlio avvicinarsi alla magia. Troppi racconti di cronaca ci hanno messo sul chi va là rispetto a sette sataniche e a riti macabri.
Come sempre è opportuno muoversi con cautela per poter valutare correttamente la situazione. Più che mai tuttavia è importante la presenza di un adulto che, pur permettendo al ragazzo di allontanarsi e di accedere a quella sperimentazione che è fondamentale alla ricerca di se stesso, fornisca quegli strumenti che lo aiutino a non cadere vittima dell’occultismo, ma soprattutto che lo aiutino, semmai si perdesse nella foresta “incantata”, a ritrovare la strada o, quantomeno, a chiedere aiuto per ritrovarla.