Whisper challange, water challenge, yoga challenge, 30 days challange, crossbar challange sono solo alcune delle prove in cui ci si sfida sui social.
Ti è mai capitato di farne qualcuna o di sentirtene attrattæ?
Niente di più comprensibile: ricercare sensazioni forti e stimolanti è uno dei bisogni caratteristici dell’adolescenza … e cosa c’è di più elettrizzante di una sfida, o meglio ancora, di una sfida in gruppo?!
Sembra infatti che la sfida attivi nel cervello un neurotrasmettitore chiamato DOPAMINA che è in diretta connessione con il piacere. E’ come se, in un certo senso, la sfida ti permettesse di allontanare, almeno momentaneamente, quelle sensazioni di vuoto e di tristezza che sembrano accompagnare sempre di più le tue giornate. La sfida dunque potrebbe eccitarti e darti quell’euforia di cui senti il bisogno per attivarti e a volte anche per non pensare a ciò che ti rattrista.
Potrebbe inoltre cercare di appagare il bisogno di sentirti onnipotente, assumendo in tal senso il significato di una sorta di rito di iniziazione in grado di farti sperimentare e conoscere i tuoi limiti, per capire se sei diventato finalmente“grande”.
Niente di male… almeno se il contenuto della sfida non è pericoloso.
Ci sono però challange che sfidano su comportamenti rischiosi e, a volte, persino mortali.
Penserai “basta fermarsi prima, mica sono unæ stupidæ”!
Mhm…sembra tuttavia non si tratti di intelligenza.
La questione non è affatto semplice, principalmente per due motivi.
Il primo è la presenza del GRUPPO che, se riferito al mondo dei social, è infinito. Avrai sicuramente sperimentato, più o meno direttamente, l’importanza che il gruppo ha nell’influenzare i comportamenti. In particolare durante l’adolescenza lo sguardo del gruppo diventa così importante perché coincide con il bisogno di sentirsi accettati e riconosciuti. Forse a volte sarà successo anche a te di fare o dire cose che non condividevi a pieno solo per sentirti parte del gruppo. Quanto sei dispostæ dunque a rischiare per sentirti accettatæ? Quanto di te stessæ sei dispostæ a trascurare e a mettere in secondo piano?
Ma il secondo motivo, che rende la questione ancora più complessa, riguarda un aspetto prettamente biologico. In adolescenza infatti alcune AREE CEREBRALI deputate alla valutazione dei rischi e delle conseguenze non sono ancora mature e dunque diviene molto facile esporsi a comportamenti altamente rischiosi senza rendersene minimamente conto. Ancora una volta non si tratta di intelligenza o di buon senso, ma del fatto che la necessità di fare esperienze è talmente importante in termini evolutivi da abbassare di molto la capacità di valutare la pericolosità al punto da esporre in maniera del tutto inconsapevole persino a rischi mortali. Hai mai sentito parlare di sfide estreme (come la blue whale o la kia challange) in cui hanno perso la vita tantissimi ragazzi?
E così sempre più numerose challange girano in rete provocando ustioni, avvelenamenti, episodi di autolesionismo, suicidi scappati dal controllo, sfuggiti dall’unico obiettivo di essere coraggiosi per auto affermarsi.
……Chissà se poi il vero coraggio risiede invece in chi sa affermare la propria individualità accettando, riconoscendo e dando valore ai propri limiti?
Pensaci….prima!!
…e se vuoi, parlane con noi!
C.P.