Il disagio psicologico non è di certo un fenomeno raro.
Stare male psicologicamente non significa essere malati: significa presentare una serie di malesseri, non sempre riconoscibili, che fanno soffrire più di una malattia fisica.
Soffrire psicologicamente significa essere talmente tristi da non trovare conforto in nulla. Significa avere dei pensieri fissi che si ostinano a stare nella nostra mente. Significa avere paura di qualcosa che in fin dei conti sappiamo essere innocuo. Significa avere dei comportamenti che ci fanno sentire diversi, “non a posto”.
Abbiamo paura che gli altri si accorgano del nostro sentirci diversi, e ciò ci provocherebbe imbarazzo. Così, possiamo diventare molto abili a nascondere le nostre paure e ad inventare scuse per non uscire.
Non sempre è necessario ricorrere all’aiuto di un esperto: qualunque malessere psicologico deve avere una durata limitata nel tempo. Se i nostri sintomi persistono nel tempo, è un chiaro segno che non passerà magicamente, ma il rischio è quello della cronicizzazione, ovvero di convivere per sempre col nostro disagio.
Altro criterio per rivolgersi ad un esperto è quando il fai da te non funziona.
Se abbiamo improvvisato rimedi, se abbiamo provato qualche farmaco prescritto dal medico, e nulla accade, meglio rivolgersi ad una persona competente. Avere provato cure non adatte può far entrare in una sorta di circolo vizioso, in cui la persona si convince che non potrà mai guarire perché ha già fatto di tutto.
Se pensi di trovarti in una o più delle seguenti situazioni l’incontro con uno psicologo potrebbe aiutarti
- Sensazione di non essere capiti dagli altri
- Comportamenti incomprensibili per gli altri o ritenuti eccessivi
- Incapacità di vedere le cose con chiarezza e conseguente confusione
- Preoccupazione e/o pessimismo
- Ansia, paura e/o fobie
- Sensazione di solitudine, isolamento sociale
- Difficoltà a regolarsi nel mangiare, nel bere, nel fumare, ma anche nell’amare, nel volere bene…
- Incomprensioni e/o conflitti nella relazione con genitori, fratelli, amici.
- Difficoltà di adattamento e/o motivazione scolastica
- Passaggio all’adolescenza o all’età adulta
- Trasferimenti
- Scelte difficili in ambito scolastico e/o sentimentale
- Esperienze di abbandono o di lutto
- Separazioni e/o divorzi
- Somatizzazioni (cefalea, nodo alla gola, palpitazioni…)
- Conseguenze psicologiche di traumi fisici (es. incidenti o malattie)
- Sofferenza psicologica collegata ad aggressioni, violenze, abusi sessuali
- Vicinanza ed assistenza a persone malate
In tutti questi casi lo psicologo può fornire un sostegno teso a ristabilire l’equilibrio psicofisiologico, ad affrontare vissuti critici o penosi e a ricercare nuove soluzioni maggiormente adattive. Tramite la relazione di consulenza psicologica e/o sostegno psicologico viene ricreata un’esperienza fondamentale e fondante della vita di ogni individuo, quella di… “essere con l’altro”.Andare dallo psicologo, non vuol dire essere “diversi”, ma essere responsabili, prendersi cura della propria salute e migliorare la propria qualità di vita.