Ciao io sono Adriano,
adesso ho 24 anni e volevo raccontare di quando ero più piccolo, del periodo difficile che ho passato di quando stavo alle medie.
Sono stato un bambino normale, con normale intendo dire che ero un bambino come tutti gli altri: andavo a scuola, in piscina, litigavo con mia sorella più grande e giocavo con i miei amici.
Fino alle elementari tutto bene, anche se avevo una maestra che non sopportavo, mi puniva sempre perché diceva che ero troppo vivace. Una volta davanti a tutta la classe mi fece vergognare tantissimo perché non volle mandarmi al bagno e io feci la pipì sotto, però a parte questo le elementari me le ricordo tranquille.
Poi ho iniziato le medie e lì è successo qualcosa.
La classe delle medie era orribile, avevo dei compagni non so come dire, non mi trovavo con loro. Le femmine pensavano alle cose stupide come i vestiti o i cantanti io le guardavo e proprio non sapevo che dire.
I maschi erano diversi da me, prendevano in giro tutti, facevano gli scherzi idioti e gli piaceva fare i giochi di forza. In realtà non tutti erano così, io avevo legato solo con due compagni, uno era il mio compagno di banco Luca, ma non uscivamo mai insieme, ci vedevamo solo a scuola.
Anche a casa in quel periodo era un incubo, mio padre quando c’era dormiva, arrivava stanco dal lavoro se aveva fatto la notte spesso si addormentava sul divano davanti la tv. Mia madre era un disastro, sempre in mezzo a chiedermi mille cose, doveva sapere tutto, sempre tutto e più mi chiedeva e a me meno mi veniva voglia di parlare.
Non so come è successo, forse è stato lento in processo, forse è accaduto nel tempo, fatto sta che io avevo perso la voglia di parlare, non mi interessava raccontare niente perché non avevo niente da raccontare. Mi sentivo brutto, stupido, inutile e vuoto…l’unica cosa che facevo era guardare la tv. Mi piaceva guardarla, guardavo soprattutto i film e mi piaceva immaginarmi come i protagonisti dei film, mi appassionavo alle loro storie e i personaggi erano diventati i miei amici.
E quindi stava succedendo che più mi isolavo e più mi allontanavo dalla realtà, ma questo lo capii solo più avanti.
Non facevo altro che guardare la tv, la mia giornata era scandita dall’orario dei miei programmi preferiti, i compagni uscivano, andavano alle feste e io invece preferivo rimanere a casa con “i miei amici della televisione”.
Alla fine senza nemmeno rendermene conto, passavo il tempo a casa da solo, non parlavo con nessuno, a scuola ovviamente un disastro, non studiavo, non mi facevo interrogare, i compagni mi prendevano in giro e io mi chiudevo sempre di più.
E stata mia madre a rendersi conto che qualcosa non andava e così, a tradimento, mi ha portato da uno psicologo.
Non mi disse nulla, se lo avessi saputo non sarei mai andato, si sa che gli psicologi curano i matti no?
In verità non è così per me non è stato così anzi!, per fortuna ho incontrato una persona in gamba, mi ascoltava e sembrava capire quello che avevo, quello che nessuno aveva mai capito di me.
Persi l’anno di scuola ovviamente, ma fu un anno benedetto perché mi ritrovai in una classe molto diversa dalla precedente, feci amicizia con quasi tutti e lentamente abbandonai i miei amici televisivi per quelli quotidiani ed è stato molto più divertente.
Ora sto bene, ho anche una ragazza e sto studiando per diventare montatore video