“E’ come tutte le mode che superano i limiti… ti sembra di sentirti figo poi però, se ne hai la possibilità, ti guardi indietro e ti senti solo molto fragile”.
Quelli che una volta venivano chiamati autoscatti e che oggi prendono il nome di selfies sono sempre più di tendenza, ma a qualcuno non bastano più.
Sempre più ragazzi decidono infatti di immortalarsi in momenti estremi mettendo così in serio pericolo la propria vita (ogni anno avvengono 170 morti ca. per selfies estremi).
Sicuramente ti sarà capitato più volte di scattare un selfie per la voglia di fermere un momento magari con l’intenzione di condividerlo…ma ti è mai capitato di scalare un palazzo, di avvicinarti ad un animale feroce, di aspettare sulle rotaie un treno, di pensare e trovare una situazione estrema per scattare la tua foto?
Ti sei mai chiesto cosa si nasconde dietro questo comportamento rischioso?
Mettersi in situazioni estreme e desiderare di apparire e di mostrarsi agli altri mentre si sta sfidando la sorte è un modo per alimentare la propia fragile percezione di sé. Il modo in cui pensi ti percepiscano gli altri, i loro like sembrano essere diventati il tuo nutrimento essenziale, come se mostrarti forte e sprezzante della vita sia diventato l’unico modo per soddisfare il tuo bisogno di ammirazione, l’unico modo che pensi ti rimanga per essere “visto”.
Riuscire a mostrarsi agli altri fregandosene delle regole del buon senso rischia di innescare dunque un circolo vizioso secondo il quale inizierai a pensare che per essere considerato dagli altri, per essere “qualcuno” dovrai avvicinarti sempre di più ai limiti della morte sentendoti quasi un supereroe. Difficile però giocare a fare i supereroi, soprattutto quando non lo si è, quando non lo sono i tuoi genitori, i tuoi fratelli, i tuoi amici, che purtroppo non potranno superare con superpoteri il dolore per la tua morte.
Sarebbe bello poter pensare di concentrare il tuo coraggio e la tua audacia in comportamenti meno rischiosi o quanto meno più utili. Sarebbe importante che tu mantenessi vitale la tua voglia di socializzare e di condividere, ricordandoti però sempre che lo scopo ultimo della vita non è apparire, ma “semplicemente”…vivere.
Affrontare questa problematica con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti, contattaci!
C.P.