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La solitudine

“Mi sento solo”, è una frase che sicuramente ti sarà familiare. Quante volte infatti in alcuni momenti della giornata o in determinate situazioni ti è capitato di sentirti solo e di avere un profondo bisogno di ricercare “un contatto” con i tuoi amici su Facebook, in chat, o vedendo qualche tuo amico per alleviare questa spiacevole sensazione di disagio, di nostalgia e di tristezza?

La solitudine è una condizione molto frequente, soprattutto in una fase come questa ricca di profondi e repentini cambiamenti e può essere una spia indicatrice di benessere specie se vissuta con equilibro e in sintonia con se stessi.

Essa è una condizione imprescindibile della nostra identità, definisce chi siamo per noi stessi e per gli altri. È un’ esperienza molto complessa che può assumere molteplici valenze, a volte anche contrastanti. Può essere, infatti, percepita come una condizione da evitare perché fonte di stress e malessere, o essere desiderata e ricercata nei momenti in cui necessiti di momenti di riflessione e concentrazione.

A tal proposito è utile distinguere il “senso di solitudine”(in inglese loneliness)  e la “solitudine fisica” (in inglese aloneness) : mentre il “senso di solitudine” è associato ad un’esperienza soggettiva di dolore, un vissuto negativo che si può manifestare come un “senso di isolamento sociale” anche in presenza di altri, la “solitudine fisica” coincide con una mancanza effettiva di relazioni interpersonali e può corrispondere sia ad una situazione momentanea che si ricerca spontaneamente, sia ad una condizione imposta che si protrae nel tempo. La “solitudine fisica” non è necessariamente associata al “senso di solitudine”, anzi spesso essa viene considerata come un momento privato prezioso che a volte si ricerca volontariamente.

Il difficile viaggio verso l’autonomia e l’acquisizione dell’identità ti costringe inevitabilmente  a sperimentare differenti situazioni in cui ti trovi ad “essere” o a “sentirti solo”. La capacita di stare soli è un elemento fondamentale, e non dipende dalla vicinanza fisica. Si può star soli anche in compagnia dei propri amici e sentirsi in compagnia essendo soli!

Ma cosa vuol dire “sentirsi soli”?

La solitudine può avere molteplici aspetti e significati:

·         Può emergere nel momento in cui cerhi di stabilire dei contatti con  il gruppo dei tuoi amici, e ti senti rifiutato, non apprezzato, non accolto “nelle simpatie del gruppo” e quindi isolato ed emarginato;

·         Può nascere da una delusione di una storia sentimentale o da un’interragozione andata male;

·         Può verificarsi quando non ti senti capito dai tuoi genitori oppure quando non senti di ricevere un supporto adeguato dalla tua stessa famiglia, e ciò ti fa sentire solo e abbandonato;

·        Altre volte, invece, può capitare che sia proprio tu stesso a ricerca la solitudine e a “isolarti dal resto del mondo”: è il caso in cui “stare da solo” diventa un’occasione per riflettere su di sé e sul mondo che ti  circonda, oppure una sospensione necessaria per risolvere problemi complessi che richiedono una particolare attenzione e concentrazione.

Cosa posso fare?

È bene che tu sappia che la solitidune è un’esperienza molto frequente che tutti prima o poi sperimentano e che non ha soltanto una valenza negativa. Non preoccuparti e spaventarti!

Il senso di solitudine può assumere, infatti, una forte valenza positiva: sentirsi soli non vuol dire soltanto essere persone escluse ed emarginate, oppure infelici ed incompresi, ma può essere anche un’esperienza di riflessione e di originalità.

Anche se spesso viene percepita come condizione di disagio, può essere un’occasione da cui trarre vantaggi, a tal punto da trasformare un periodo negativo in un momento di creatività e ritorno a sé stessi.

Se da un lato è necessario avere contatti sociali dall’altro sembra altrettanto importante avere momenti in modo da stare con se stessi a riflettere senza essere disturbati!

Elaborare e saper accettare il proprio senso di solitudine è una condizione fondamentale: la sperimentazione della solitudine si rivela molto importante per l’affermazione della propria identità. Stare con sé stessi diventa condizione preliminare per la propria autostima e per saper stare con gli altri.

E’ come, se ad un tratto, si togliesse di dosso la “coperta di Linus” e si facesse della solitudine sperimentata qualcosa di nuovo, una esperienza illuminante! La gestione della solitudine in questa età può costituire un frutto prezioso, che può generare disagio ma anche conoscenza di sé.

Ricorda, inoltre, che se in particolari momenti ti senti solo, triste e incompreso e pensi che parlare con qualcuno possa farti sentire meglio allora prova a contattarci. L’equipe di Esplosivamente sarà sempre pronta ad offrirti un aiuto e un sostegno.

A.I.